Progetto - aeroporto di Sibari - commenti e risposte sulla pagina Facebook
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Post dalla pagina facebook 《 Sibari aeroporto 》 ....... li 22-07-2022. https://www.facebook.com/Sibari-Aeroporto-108450980759459 Risposta a Francesco D'Amore
Voglio ribadire per l’ennesima volta che per “SALVARE” l’aeroporto di Crotone o altri ipotetici interessi non c’è bisogno di far sparire Sibari sia dalla realtà che dalle mappe geografiche.
E si vede chiaramente che questo errore grave lo stanno commettendo in molti anche nel governo Calabrese, dimostrando una forte impreparazione e una completa mancanza di visone politica, che riconferma il perché la nostra regione è all’ultimo posto in Italia.
Invito tutti i calabresi in primis a uscire da questa posizione di contrapposizione in cui una città si mette ostinatamente senza motivi validi a contrastare un’altra città per non si sa quale atavica paura, perché questo atteggiamento e deleterio e sta impedendo lo sviluppo di tutto il mezzogiorno.
Ripeto: Alle città di Reggio Calabria, Crotone e Lamezia Terme, non avete motivo di temere se Sibari aspira a diventare una città del sole, piuttosto dovreste occuparvi di mettere al loro posto quelli che impediscono a voi di diventare delle città del sole.
Detto ciò, dico che mi sono dovuto spingere ben al di la dei semplici studi di fattibilità territoriale per affrontare il tema con un angolazione molto più ampia.
Quindi pur non sminuendo affatto le osservazioni degli altri siccome sono da anni qui in rete su questa pagina facebook rispondendo con le informazioni in mio possesso e condividendo la mia visione progettuale chiedo di prendere in considerazione la possibilità di fare un passo in avanti verso l’evoluzione.
Sorvolo sull’attribuzione di campanilismo.
Comunque invito a studiare con attenzione, perché la materia è vasta e prima di sottovalutare il lavoro altrui, consiglio almeno di leggere il tema su cui si sta commentando.
Come ho già detto in tante occasioni:
gli studi sullo sviluppo umano hanno superato da tanti anni la politica finanziaria dei costi standard, semplicemente perchè si è dimostrato che utilizzando i soli parametri economici si rischia di creare molti errori e forti diseguaglianze.
Di conseguenza si sono ribaltate completamente molte prospettive, tra le quali spicca quella secondo cui è attraverso il soddisfacimento dei bisogni umani che si può pensare di favorire la crescita economica, spostando così l’attenzione sulla necessità di attuare politiche basate sul trasferimento di beni e servizi, oltre che sul reddito.
Mi permetto quindi di ripetere ancora che, per quanto sia necessario costruire l’ autostrada 106 ionica, ciò non deve chiuderci gli occhi e impedirci di vedere le altre cose, escludendo una realtà che è molto più vasta.
La strada è un infrastruttura che permette di spostarsi e di spostare merci per comunicare e commerciare anche con altri luoghi.
Allo stesso modo anche l’aeroporto permette di fare le stesse cose, anche se in modo diverso, ma soprattutto permette di collegare in modo veloce anche i luoghi lontani e difficili da raggiungere con i mezzi stradali, ferroviari e navali.
Dobbiamo avere la chiara consapevolezza che pure dopo aver realizzato l’autostrada ionica della 106 e altre opere importanti per il nostro territorio e dopo aver avuto un beneficio per tutto il versante ionico della Calabria, questo non basterà a fermare l’emorragia di persone che abbandonano i nostri paesi.
Quasi tutta la popolazione giovanile, oggi non vede alcuna prospettiva nell’investire la propria vita qui, anche se il luogo è tra i migliori sia come clima che come ecosistema.
Oltre alla mancanza di istruzione e educazione, il motivo è semplice e si spiega con brevi parole:
Gli individui, gli uomini, le donne hanno bisogno e necessità di beni e servizi per ampliare gli spazi e le scelte a loro disposizione per migliorarsi e potenziare le loro capacità umane.
Senza le città tecnologicamente avanzate, dove esistono molteplici possibilità di scelte sia culturali che lavorative in grado di fornire anche alle periferie maggiori prospettive di comunicazione e di condivisione, le persone tendono ad allontanarsi dai luoghi.
I nodi strategici hanno proprio il ruolo di offrire possibilità e servizi come normale traguardo evolutivo delle potenzialità di un luogo, cioè sono centri di gravità intorno ai quali ruotano molteplici attività.
La mancanza dei nodi strategici, quando si riveli necessario il loro sviluppo, impedisce la normale crescita del luogo in cui le popolazioni condividono il territorio, la lingua, la cultura e i valori.
Basta pensare a quante persone giovani e meno giovani hanno abbandonato i nostri paesi per renderci conto di quello che succede e per poter affermare senza mezzi termini che più del 90 % delle persone che acquisiscono un titolo di studio emigrano lasciando il posto sempre in condizioni di carenza numerica e in continua incapacità di sviluppo proprio perché sentono la mancanza di servizi come un limite alla loro possibilità di crescita.
In queste condizioni, non è difficile capire che se le iniziative imprenditoriali, sociali e infrastrutturali sono isolate e rimangono in numero insufficiente per fare sistema e per dare risposte alla popolazione, questa tende a spostarsi in altri luoghi per soddisfare le proprie prospettive di crescita.
Ora io posso anche capire che in altri luoghi del pianeta forse hanno bisogno delle intelligenze di questi luoghi e che in Italia hanno bisogno di luoghi come il nostro per spostare gli immigrati che arrivano dalle altre parti del mondo, a cui noi stiamo comunque dando dignitosa accoglienza senza pregiudizio alcuno, ma sarebbe ora di dare anche a questo luogo e a queste popolazioni i diritti fondamentali per lo sviluppo incominciando a costruire le condizioni per una società e una cultura capace di dare le giuste risposte e la giusta dignità anche a quelli che qui sono residenti.
E’ bene capire che sono state sottovalutata parecchie cose e qualcuno ancora pensa che la strada e la ferrovia bastano a dare le risposte necessarie alla nostra zona, ma è evidente che con la presenza di alcune infrastrutture e la mancanza di altre non si verificano le condizioni di picco per innescare il processo di sviluppo sia culturale, che sociale ed economico.
Infatti le infrastrutture assumono ruoli differenti in un territorio e mentre le ferrovie, le strade e gli stessi porti hanno una valenza e un ruolo nello sviluppo, questo è differente dal ruolo che riveste l’aeroporto in un luogo.
Faccio a tutti una semplice domanda: perché a Bari hanno realizzato l’aeroporto ? e perché lo hanno realizzato anche a Brindisi ? e perché lo hanno realizzato anche a Lamezia Terme e in altri luoghi ? Senza parlare delle città come Milano, New York, Shanghai ecc. Ci sarà un motivo, un utilità, oppure lo hanno fatto per semplice sfizio ?
Il nodo strategico di Sibari non è meno importante di questi altri e possiamo dire tranquillamente che senza l’aeroporto tutte le altre infrastrutture in questo momento storico non possono sostituirlo e non possono impedire alle popolazioni di abbandonare questo territorio, anche e perché il trasporto aereo è quello del futuro e non realizzarlo in questo luogo, vuol dire semplicemente impedire lo sviluppo a tutta l’area della Sibaritide.
Bisogna inoltre capire che la mancanza di poli tecnologici, che sono associati appunto alle infrastrutture, determina una fortissima spinta a lasciare un territorio.
Infatti le possibilità di utilizzare le proprie facoltà e capacità sono dipendenti dalle tecnologie emergenti, la cui assenza produce forti emigrazioni, che nel caso dei paesi sottosviluppati diventano incontrollate e dannose.
In poche parole dico che non capire la necessità o peggio impedire oggi lo sviluppo infrastrutturale e tecnologico è pericoloso, perché espone le popolazioni a rischi di ogni genere e i mutamenti climatici in atto a cui non riusciamo a rispondere efficacemente sono un segnale inequivocabile del nostro comportamento sbagliato.
Stamati Domenico Basile |
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